sabato 2 settembre 2017

L'atto finale

Qualche riflessione riguardo all'ultimo mese, periodo in cui si sono svolte le gare più importanti della stagione cioè i campionati europei ad Orleans (FRA) ed i campionati mondiali a Vilnius in Lituania.

Queste sono le gare che preparo da dicembre e quelle in cui non mi sarei risparmiato per niente.
In queste due trasferte per la prima volta durante tutta la stagione  siamo andati con la squadra italiana al completo compreso gli junior. Devo dire che il clima che si respira in gruppo è molto positivo fra tutti esiste un rapporto di amicizia molto buono al di là dell'aspetto agonistico.,

Veniamo a me.

Campionati europei Olreans

Ad Orleans sono andato con la consapevolezza che lì non sarei stato al top della forma ma è sempre stato un evento che, anche se durante la stagione non lo avevo preparato con una certa specificità, ci tenevo a far bene.

Le gare lì sono andate così così, ad ogni gara ho avuto molte difficoltà ad entrare in carta per poi ottenere il ritmo giusto da metà in poi. La sprint e la middle le ho corse senza rischi, ho ottenuto due piazzamenti nei 10 tra cui il sesto posto nella middle.

Nella long il discorso è stato un po' diverso, la partenza è stata a rilento come nelle precedenti gare ma poi ho deciso di cambiare ritmo, volevo provare ad ottenere qualcosa di più e ho corso la gara mettendo in conto che potevo saltare. Mi è andata male, a due punti dalla fine ero parzialmente in 4-5 posizione, poi un grosso errore di quelli che capitano solo quando sei a tutta e gara finita. Pazienza, ci avevo provato.

I campionati sono proseguiti con le gare a squadre, la sprint relay e la staffetta classica. Qui finalmente ho trovato un ritmo decente e una certa confidenza tecnica e sono contento di questo. Come squadra però non ci poteva aspettare di più. La sprint relay la ho corsa con Laura che quest'anno è il nostro team leader e da un anno ha smesso di allenarsi seriamente. Abbiamo chiuso al nono posto. La staffetta classica invece la ho corsa con Piero e Fabiano. Per lui si trattava della prima esperienza in Elite. Ho fatto una prima frazione regolare uscendo con il gruppo di testa, Fabiano e Piero hanno dato il loro massimo facendo due frazioni abbastanza regolari ed abbiamo chiuso in settima posizione che, visto il trand degli ultimi anni, per l'Italia è oro.

Qui tutti i risultati e le carte delle gare in Francia.

Passo Rolle

Dopo questi 10 giorni passati ad Orleans mi sentivo molto stanco ed il desiderio di tornare a casa, una volta arrivato a Trento, si è fatto sentire in maniera forte. Ma il programma che mi ero prefissato era quello di andare alla caserma del Passo Rolle direttamente per stare in altura il maggior tempo possibile prima dei mondiali in Lituania che si sarebbero svolti due settimane dopo.

E' stato uno di quei momenti in cui mi son detto "se vuoi qualcosa di grande devi fare anche questo punto e basta" e mi sono avviato in tarda serata ai 1984m di quota della caserma della guardia di finanza del Rolle. Momenti come questo durante la stagione ne ho vissuti diversi e sono felice di averli superati tutti in modo decente.

Al Passo Rolle sono stato undici giorni. Se si riesce a convivere con la solitudine è un posto perfetto per allenarsi. Sei lì senza nessuna distrazione ( no amici, no internet, nessun paese vicino  ) e il modo migliore per far passare il tempo è allenarsi e andare in bici. Il posto è stupendo e il fatto di  partire in bici a 2000m ogni mattina con le Pale di S. Martino di fronte è qualcosa di molto motivante. Durante gli 11 giorni di permanenza sono riuscito ad allenarmi di più di quanto avevo previsto, senza aver bisogno di tempo extra per il recupero.

Appena sopra il Passo Rolle, ogni mattina avevo di fronte questo panorama

Voglio ringraziare per il trattamento i militari che lavorano lì, in particolare il forte fondista di distanza Bruno Debertolis per i consigli e l'ottima cucina, veramente qualcosa in più di quello che ci si potrebbe aspettare in una caserma. Ringrazio anche il GS Pavione per le carte ,Piero ed Ettore Turra per avermi fatto trascorrere una giornata diversa con la bici da enduro sull'altipiano.

Poco prima di scendere dal Rolle ho fatto dei test per verificare il mio stato di forma. Il più importante è stata la Mezalon Bike una garetta di mtb in quel di Livo. Le sensazioni non sono state molto buone ma il tempo effettuato mi ha fatto stare tranquillo per i restanti giorni.(risultati).

Sono sceso dal Rolle il mercoledì. Giovedì e Venerdì sono stato due giorni a casa per poi partire sabato notte in quel di Vilnius.
Non so perché ma in quei due giorni a casa il mio stato psicofisico era a terra, forse per il cambio di clima.

Mi sono preso il tempo di pensare a tutto quello che ho fatto durante la stagione. Non è mai stata così intensa come quest'anno, soprattutto gli ultimi tre/quattro mesi in cui sono praticamente stato più giorni in giro a gare ed a campi allenamento che a casa. Tre raduni su terreni simili (in Lituania in Lettonia ed  in Estonia) le coppe del mondo in Austria , la 5 gg di Plzen le varie garette in Italia. Avevo fatto addirittura di più di quanto mi ero programmato a fine stagione 2016 le coppe del mondo a Kaunas.
Nonostante tutto non mi sentivo del tutto pronto su quei terreni lituani ma mi sentivo che avevo fatto tutto il possibile, non avrei potuto materialmente fare di più.

Campionati mondiali Vilnius

Anche se la sveglia il sabato è stata alle 4 di mattino il volo per Vilnius non è stato traumatico. Anche l'acclimatamento è andato bene e dopo un breve lavoro di forza la domenica mi sentivo fresco per la middle di lunedì.

La middle

La middle era veramente particolare, praticamente il top di difficoltà tecnica unito al top di difficoltà fisica che si può ottenere in una gara. Quando ho visto la carta 1 minuto prima di partire ho pensato " ok questa può essere la mia gara". La gara è stata regolare mi sentivo bene ma all'arrivo dopo aver atteso gli ultimi sono rimasto stupito di esser solo in decima posizione a più di tre minuti dal vincitore, "ok un errore da 1 minuto lo ho fatto ma il resto?" " sono fuori forma ??". La sera analizzando gli split scopro che in quella gara ero in seconda posizione parziale fino a metà, a tre quarti invece sono passato terzo per l'errore da un minuto. Quello che mi ha fatto passare dal terzo al decimo posto nell'ultima parte di gara sono stati degli errori di scelta e molti indecisioni per il calo di concentrazione per aver corso tutta la gara da solo. Non avrei mai pensato di aver perso così tanto ma questo mi ha dato maggior consapevolezza per la gara del giorno dopo, la mass start.

Oro nella mass start

Il giorno dopo è stato semplicemente il mio giorno. Me ne sono reso conto solo dopo aver tagliato il traguardo. Ripensando alla gara non ho molto da dire, ho sempre agito nel modo migliore ed ero in un quasi continuo stato di flusso. Nei primi 4 loop sapevo alternare tratti in gruppo con tratti in cui correvo da solo. Nel quinto giro uguale per tutti ero tranquillo in gruppo quando tutti cercavano di andare via. E' stato bellissimo vincere in questo modo, la felicità è venuta tutta di colpo. Tutti i dubbi che avevo prima del mondiale sono svaniti. Tutti gli sforzi fatti durante la stagione ripagati. Campione del mondo in Lituania, semplicemente non potevo crederci.

All'arrivo della mass start foto Donatas Lazauskas

E' stato un momento incredibile anche perché l'argento è andato al mio amico Ruslan Gritsan. In questi ultimi anni ci siamo allenati molto assieme e finire con lui sul podio mondiale è sempre stato un grande sogno. Ruslan è stato per me sempre una grande fonte di ispirazione ed è grazie a lui se ho raggiunto questo livello. Lui è e resterà sempre il migliore, ho imparato tantissimo da lui di come ci si allena veramente nell'orientamento, una mentalità che in Italia non esiste.

L'apice di gioia e felicità la ho raggiunta qui,  il resto del mondiale è stata una parabola discendente. Sembra quasi impossibile ma i giorni restanti mi hanno proprio sfiancato facendomi quasi dimenticare la gioia di essere nuovamente campione del mondo.

Già durante il pomeriggio della vittoria, la procedura per i controlli antidoping mi ha distrutto.Sono a favore dei controlli nello sport ma non nel modo in cui lì sono stati effettuati. Ho terminato la gara alle 12 ed ho passato tutto il pomeriggio senza magiare, solo bere acqua e tentare di compilare un modulo online che anziché semplificare le cose le ha rese più difficili di sempre. Quel giorno sono state controllate solo due persone, di solito sono 7-8 e in molto meno tempo.

Alle 5 del pomeriggio finalmente i tre addetti mi lasciano libero. Ero in uno stato poco raccomandabile senza energie  con un mal di testa e un mal di reni pazzesco. Solo in serata riesco a riprendermi e riuscire a festeggiare un minimo con i miei compagni.

La staffetta

Il giorno dopo era il giorno della staffetta. Questa volta abbiamo schierato una formazione nuova con Fabiano al lancio, Riccardo secondo ed io in ultima. Fabiano e Riccardo hanno corso due frazioni molto buone e regolari dandomi il cambio nel gruppo che se la giocava per il sesto posto assieme a Lituania e Svezia. Ho corso la mia prima metà gara con il lituano Maiselis. Abbiamo tenuto un ritmo molto alto e stavamo per riprendere il gruppo per la quarta posizione, quando di colpo senza nemmeno accorgermi mi trovo a terra dopo un frontale con la ceca Martina Tichoska. E' stato un momento molto brutto, d'un tratto capisco che la gara è andata. Martina aveva la faccia piena di sangue con il naso rotto ed io una ruota bucata ed una botta alla spalla. Dopo qualche minuto siamo ripartiti, ho concluso la gara in ottava posizione. Lì la colpa non è stata di nessuno ed entrambi lo abbiamo capito benissimo, solo il tracciatore non ha fatto il lavoro in maniera impeccabile.

E' stato un giorno molto brutto sia per la nostra staffetta che per una volta avevamo azzeccato tutto e potevamo giocarcela, sia per l'incolumità di Martina che nonostante tutto ha reagito in un modo esemplare che solo una vera campionessa come lei può fare.

Le delusioni si fanno sentire e non mi fanno dormire in maniera decente la notte successiva. Il giorno successivo è un giorno di riposo, la spalla sta abbastanza bene, facciamo un breve allenamento in carta e iniziamo a pensare alla long.

La long

Appena prima della mia partenza.  Laura mi dice che questa è la mia ultima gara e mentendomi mi dice che la sprint al 90% verrà annullata. Non capisco perché ma ormai sono troppo concentrato per la long. Già dai primi punti però capisco che non è la mia giornata, ho troppe indecisioni e le sensazioni fisiche non sono granchè, dopo mezzora di gara vengo preso da Vojtech. Abbiamo un buon ritmo ma alla fine ci dividiamo . Ero semplicemente addormentato di testa. Lo stress dei giorni precedenti si è fatto sentire. Se non mi fosse stato detto della sprint mi sarei ritirato. Ho concluso in 16 posizione dando tutto quello che avevo.

La sprint

Rientrati a casa Laura mi racconta la verità sulla sprint del giorno dopo. La gara verrà effettuata regolarmente ma il team italiano Elite non potrà partecipare.
La ho presa malissimo, era la gara a cui tenevo di più. Quest'anno poi con 200metri di dislivello in 20 minuti di gara avrei sicuramente potuto dire la mia.

Questo è quello che è successo.
Ad aprile durante il training camp siamo entrati con Piero in una zona embargata in modo parziale. In pratica si poteva andare solo a piedi, non in bici. E' stata una semplice sgambata dopo il viaggio di andata con lo scopo di fare qualche foto turistica. Eravamo senza carta e senza leggio e mai avremmo immaginato che il castello in cui siamo andati sarebbe stata zona di gara. Di fatto non era zona di gara ma nel bollettino è stata segnata come tale.

Ok abbiamo sbagliato ma mai mi sarei aspettato che per noi fosse stato applicato il regolamento in maniera così rigida, anche perché la nostra buona fede è stata dimostrata in mille modi.

Dico solo che i giorni precedenti la sprint molti atleti erano su quel castello a fare foto, noi siamo stati lì 5 mesi prima e solo perché abbiamo fatto l'errore di portarci le bici non ci lasciano prendere parte alla gara. Sicuramente è stata una grande lezione per noi e sicuramente non faremo più sottigliezze del genere ma sono sicuro che inconsapevolmente ne farò di altre, siamo persone non robot e le persone devono essere trattate da persone punto e basta, nessuno è perfetto.

In passato ho assistito a scene ben più gravi risolte con nessun provvedimento e aggiungo che se qualcuno vuole barare lo fa,  basta entrare nelle zone embargate con una tuta diversa della propria nazione. Credo che queste decisioni senza tener conto del buonsenso non siano di aiuto al fair play nel nostro sport.

Fare e comportarsi sempre in maniera perfetta è impossibile. In questa gara un errore lo hanno fatto anche gli organizzatori. Dico solo che  l'alloggio del camp ufficiale di maggio era al centro della zona di gara. Sul bollettino ovviamente non era segnata come zona embargata e tutti potevano circolare lì liberamente.  Giusto? vedete voi.

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nero, zona gara- rosso zona embargata-arancio zona embargata parziale-blu dove siamo stati noi-pallino verde alloggio ufficiale di maggio

Non so cosa mi ha insegnato questo. Forse è stato solo il prezzo da pagare per aver vinto una medaglia d'oro ed essere in lizza per la vittoria nella generale di coppa del mondo. Non me la sento di accusare nessuno, hanno solo applicato alla lettera il regolamento.

E' stato molto brutto seguire la gara dall'esterno. Mi sono sentito quasi come un criminale. Ringrazio comunque tutti quelli che hanno capito la situazione e hanno tentato di confortarmi.

La gara è stata vinta da Grigory Medvedev. Almeno di questo sono contento. Lo conosco molto bene, ci siamo allenati molto assieme e credo che a questi mondiali è arrivato in una forma strepitosa. Negli ultimi anni non è mai riuscito a dimostrare il suo reale valore negli eventi più importanti. Sono felice che finalmente abbia avuto modo di farlo qui, nessuno più di lui si sarebbe  meritato quella medaglia d'oro.

I mondiali sono terminati con la classica festa finale, questa volta devo dire gli organizzatori si sono davvero superati organizzandola in un parco acquatico e per una volta ci si poteva divertire in modo diverso.  Poche ore dopo finalmente il ritorno a casa.

Qui tutti i risultati e le carte di Vilnius

A casa

Il mondiale è finito e mi sono preso qualche giorno per analizzare tutto. E' stata una settimana dura, è stato un continuo susseguirsi di emozioni positive e negative. Ma dopotutto la medaglia è ancora qui, in vista sul tavolino.
Tutto è iniziato dopo le coppe del mondo a Kaunas nel 2016. Sapevo che col duro lavoro avrei potuto migliorare molto su quel tipo di terreno ma sinceramente non riuscivo ad immaginare sarei arrivato fin qui. Ho visto tutto come una grande sfida contro me stesso e sono felice di averla superata così.